Osteoglossum bicirrhosum - Silver Arowana
Ordine: Osteoglossiformi
Famiglia: Osteoglossidae
Genere: Osteoglossum
Specie: O. bicirrhosum
Altre specie:
Osteoglossum bicirrhosum Cuvier, 1829 (Silver arowana)
Osteoglossum ferreirai Kanazawa, 1966 (Black arowana)
Distribuzione: Brasile, Peru', Colombia, Ecuador, Guyana e Guiana francese.
Taglia massima (media): 70-90 cm
Peso massimo validato: 6 kg
Temperatura: 20 - 30°
Ph: 5.0 - 7.5
Vita media: 15-20 anni
Il nome scientifico racchiude le caratteristiche salienti della specie, Osteoglossum è la fusione di "Osteon" dal greco, che significa "osso" e glossa, che significa "lingua".
bicirrhosum: dal latino bi, che significa "due", e cirrhosum in riferimento ai barbigli di questa specie.
Descrizione:
Corpo coperto da squame di grosse dimensioni; dorsali e anali fuse (con palesi eccezioni) con la pinna caudale; 2 barbigli all'estremità della mascella inferiore. Gli adulti sono grigio-argentei mentre i giovani presentano riflessi blu, rosa, giallo o arancione.
Osteoglossum bicirrhosum differisce da Osteoglossum ferreirai in base alle seguenti chiavi d'identificazione:
42-50 raggi della pinna dorsale (sono invece 52-58 in Osteoglossum ferreirai)
49-58 raggi della pinna anale (61-67 in O. ferreirai)
30-37 squame nella linea laterale (37-40 in O. ferreirai)
84-92 vertebre (invece di 96-100 del congenere).
Gli avannotti delle due specie sono abbastanza differenti come colorazione, quelli di Osteoglossum bicirrhosum hanno una linea laterale nera/grigia poco marcata che tende a svanire; quelli di Osteoglossum ferreirai sono quasi completamente scuri.
La famiglia Osteoglossidae risale al periodo del Giurassico, i membri di questa famiglia sono cambiati davvero molto poco, negli anni. Comunemente chiamati "Bony tongues", ovvero "lingua ossea", in riferimento ad una piastra munita di denti posta nella mascella inferiore, sono in grado di utilizzare la loro vescica natatoria come organo accessorio di respirazione; ne fa parte Arapaima gigas, Scleropages jardini, Scleropages formosus, Scleropages leichardti, Heterotis niloticus, le varie specie di Chitala, Notopterus, Papyrocranus, Xenomystus nigri e Pantodon buchholzi.
Habitat:
Tende ad abitare affluenti a corso lento, stagni e lagune durante la stagione secca, si sposta poi in aree di foresta allagata durante i periodi di inondazione.
È principalmente un pesce che frequenta la fascia di superficie, preda i pesci più piccoli e gli insetti acquatici e terrestri; è infatti famoso per la sua capacità di saltare per catturare il cibo.
Alimentazione:
E' un predatore di bocca buona, quasi onnivoro. La dieta è composta da altri pesci, insetti terrestri, invertebrati acquatici e vegetali sotto forma di noci e frutti caduti in acqua (galleggianti); Possono predare anche vertebrati come rane e girini, micromammiferi e rettili. Generalmente tutto ciò che si muove attira la loro attenzione.
In acquario, agli avannotti, possono essere offerti chironomus, piccoli lombrichi, gamberetti tritati e similari; ma quasi sicuramente almeno all'inizio vorranno cibarsi solo di vivo... si può quindi optare per piccoli pesci come gambusie/endler/guppy oppure insetti vivi come grilli, blatte, tarme della farina (NO kaimani, troppo duri), camole del miele, bachi da seta e così via; ovviamente tutto di dimensione adeguata alla loro bocca. Molto presto, fornendo sempre cibo nello stesso posto, passeranno all'inerte/morto senza problemi.. mangiando anche pellettati e stick (consigliamo comunque di non far mai mancare cibo fresco e gli insetti)
Gli adulti apprezzano pezzetti di carne di pesce, gamberi interi o gamberetti di mare o acqua dolce, cozze, gamberi di fiume vivi (P. clarkii), lombrichi XXL, rane surgelate, topolini decongelati (per evitare parassiti, ferite al pesce e anche una brutta morte al topo) da dare una volta ogni morte di Papa, stick galleggianti, totani ecc.
Consigliamo di alimentare sempre bene gli insetti che comprate o allevate, questa operazione fa si che al pesce arrivi un insetto ricco di vitamine e proteine (che comunque non sarà mai ricco come un selvatico), per cui teneteli almeno 3-4 giorni con pezzetti di carote/zucchine/mela/crocchette o cibo per pesci e poi si possono usare!
Come la stragrande maggioranza dei pesci predatori, questa specie non dovrebbe essere alimentata a mammiferi o carne aviaria come il cuore di manzo o il pollo.
Se potete evitate sempre i pesci rossi e i pesci vivi in generale, a meno che non siano pesci vostri, già quarantenati e senza episodi di malattie con relative cure chimiche. Per intenderci meglio: un pesce preso in fiume o preso in negozio può portare con se malattie, parassiti o curativi PERICOLOSI per chi se li mangia (quindi internamente) e anche per chi è in vasca e ci entra in contatto (parassiti esterni). Pensateci molto, molto bene.
Drop eye:
Negli anni se ne sono sentite di tutti i colori riguardo la Drop eye che colpisce arowana asiatici, silver e Arapaima; la causa principale veniva (ma viene tutt'ora) imputata al grasso extra. Molti ittiologi, per fortuna, hanno giustamente sollevato la stranezza della cosa per svariati motivi, tra cui il fatto che il grasso in eccesso solitamente va ad accumularsi in organi e zone del corpo con funzione di deposito; e solo in ultimo (ma dovremmo avere un pesce palla prima che cio' avvenga) potrebbe dover accumularsi nelle cavita' oculari, vene, nervi ecc. Abbastanza improbabile.
Improbabile che sia grasso anche per questi motivi che vi elenchiamo brevemente:
- Il drop eye è stata riscontrata anche in esemplari giovani, in crescita (e questo già fa traballare un po' la teoria)
- Non è quasi mai presente in entrambi gli occhi (questa cosa, da sola, fa completamente cadere la teoria del grasso)
- In arowana da allevamento (all'ingrasso letteralmente), tenuti in laghetto, lo manifestano raramente.
- Spesso si vedono operazioni chirurgiche di correzione. Viene incisa la pelle dell'occhio, spesso poi non viene estratto NULLA, o viene estratto quello che, analizzandolo, sembra un versamento (= accumulo di liquido/materiale); ma non grasso.
- Nelle necroscopie non è mai indicato grasso nel cavo orbitale/sui nervi/capillari, ne' steatosi epatica. Spesso invece ci sono situazioni riconducibili a traumi
- Cambiando la dieta, la situazione, spesso si ripresenta (ed anche questo guasta la teoria)
Cosa puo' invece DAVVERO causare la drop eye? molto semplice. Premettiamo che sono specie che usano moltissimo gli occhi; guardano noi, guardano attorno e guardano sopra il pelo dell'acqua. la drop eye spesso e volentieri è un difetto acquisito crescendo. Un classico strabismo indotto dal continuo usare "male" gli occhi.
Spieghiamo cercando di dirlo con parole molto semplici: molti esemplari, se non un buon 98% hanno un solo occhio cadente. Andando ad indagare è un occhio "preferito" con cui il pesce scruta dal suo rifugio/zona in cui ama sostare. Anche nei pesci esistono destrorsi e mancini. Una nostra arapaima ad esempio manifesta questo difetto nell'occhio sinistro, lei - a riposo - sta in un angolo sulla destra della vasca e quell'occhio lo "tiene puntato" sul mondo esterno.
Gli acquari comunemente utilizzati non hanno NULLA sopra il pelo dell'acqua e questi pesci nati per scrutare oltre la superficie, annoiandosi, scrutano invece in basso o comunque sotto di loro, oppure nel piccolo spazio che a volte si crea tra acqua e "bordino nero" superiore che avvolge certi acquari.
Alcuni coprono i lati della vasca per provare a risolvere, ma non sempre basta; parliamo di un nervo e un muscolo ormai " educati" a guardar giu'; la cosa ideale è mettere sempre qualche pianta galleggiante, qualche grillo che zampetta.
Alcuni usano palline galleggianti, ma finita la novità del momento, non dicono proprio nulla ai pesci; non vi trovano nulla di interessante ne' tanto meno di utile (=cibo). La soluzione delle piante galleggianti con insetti che passeggiano invece aiuta davvero molto. L'arowana SA che si annida sempre qualcosa tra le foglie, per istinto e perchè ha già visto e predato in precedenza. Sarà quindi incentivato a guardare spesso fuori dall'acqua e questo, se non attirerà tutta la sua attenzione, per lo meno bilancerà il suo "guardare giu'".
Altra causa del drop eye, come accennato, sono i traumi! Le botte per intenderci, quelle date spesso contro il coperchio o pareti a causa di spaventi, tentativi di predazioni immaginarie e riflessi. Un versamento dietro al bulbo oculare può sfociare in una errata postura (per forza di cose) dell'occhio, che diventa poi cronica se non si riassorbe o se il pesce si abitua a guardare in una determinata maniera.
Riassumendo: fosse solo questione di grasso in eccesso, il problema si manifesterebbe SEMPRE in entrambi gli occhi, in esemplari ormai obesi, con una steatosi epatica da far spavento e NON SI RISOLVEREBBE (del tutto o in parte) obbligando il pesce a guardare in su, senza cambiare dieta.
Altre cause plausibili possono essere ricondotte alla genetica e all'eccessivo incrocio in consanguineita'. Da valutare, ma perchè no?
Acquario/vasca:
Per prima cosa va specificato che è consigliabile acquistare pesci di almeno 10-15 cm, piu' robusti!
I piccoli arowana di 7-8 cm, carinissimi sia chiaro, praticamente sono avannotti che hanno riassorbito il sacco vitellino da poco tempo, quindi piu' delicati. Considerando i numerosi passaggi che hanno dovuto subire prima di arrivare nel negozio sotto casa, sconsigliamo vivamente l'acquisto onde evitare brutte sorprese.
Torniamo a parlare del negozio sotto casa perchè, purtroppo, anche questa specie è di facilissima reperibilità e davvero in pochi mettono in guardia sulle dimensioni o si fanno scrupoli a NON venderli a chi ha acquari normali.
Parliamo di un animale che in poco tempo arriva a 40 cm (e poi a 60/70 minimo), salta, è vivace, con un pessimo carattere e abbastanza robusto da sopravvivere a disattenzioni. Non è molto difficile ritrovarsi con un bestione incastrato in vasca (per vostra e sua sfortuna).
Se per iniziare un baby sui 10-15 cm si accontenta di un 400 litri, un arowana subadulto/adulto necessiterà di una vasca di minimo 2 metri x 1,50 m x 50cm (h) e sono anche pochi! Noi alleviamo in vere e proprie piscine e laghetti.
Sono pesci sinuosi e sempre in movimento, ma comunque lunghi e caricati a molla, un acquario stretto non va bene (si fanno male) mentre ha poca importanza l'altezza! Come detto in precedenza è ottima cosa non riempire totalmente la vasca per lasciar posto a piante galleggianti; ma quest'ultima DEVE tassativamente essere coperta! Anche un minuscolo foro o spazio in cui potrebbe passare l'arowana va chiuso. Sono assurdi e hanno una mira da cecchini; se si mettono in testa di saltare fuori riescono a centrare spazi piccolissimi. Quindi tappate tutti i fori, pertugi, filtri. Tutto, la vasca deve essere blindata. Come arredamento, potete inserire sullo sfondo piante alte, ma lasciate libero più spazio possibile, così da non sacrificare il loro nuoto.
Comportamento e compatibilità:
Di base non hanno un buon carattere, possono essere tenuti con pesci di taglia simile o comunque troppo grandi per esser considerati cibo. Con i conspecifici, nella migliore delle ipotesi, si creano gerarchie che inevitabilmente fanno vivere male quello o quelli non dominanti. E' bene tenerne solo uno o al massimo due, ma l'acquario dovrà essere davvero molto grande. Importante è anche scegliere specie che occupano la fascia centrale e/o il fondo, così da lasciarli praticamente da soli nella loro zona di nuoto.
In tutti i casi, se notate litigi o ferite, non aspettate perchè le cose possono solo peggiorare, anche da un giorno all'altro. Meglio dividerli e rimanere con un solo esemplare.
La riproduzione non è fattibile in acquario, solo in grandi laghetti di allevamento nel paese di origine o in asia.
Sono incubatori orali (paterni), dopo la deposizione il padre raccoglie le uova fecondate, in bocca e le custodisce per circa due mesi. Nel mentre gli avannotti schiudono e riassorbono il sacco vitellino.
Come quasi tutti i nostri cari "monsters" anche l'acquisto di un arowana è da valutare molto bene, non è tanto il comprarlo; dato che costano pochi euro, è il mantenimento: cibo, vasca, corrente e tutto il necessario per tenere in maniera piu' che dignitosa un pesce XL.